Noi abbiamo scelto questa meta perché viaggiamo con i nostri pupi di 3 e 5 anni, abbiamo trovato un comodo volo Air Seychelles diretto da Milano Malpensa a Mahe, sempre notturno (comodo per i bambini, che così dormono, non si annoiano e soprattutto… non rompono!), non ci sono tante ore di fuso orario e la situazione sanitaria è accettabile (non sono richieste vaccinazioni né profilassi).
Abbiamo scelto di trascorrere una settimana sull’isola di La Digue ed una a Praslin, buona scelta perché in questo modo si riescono a visitare in lungo e in largo e senza affanno. In entrambi i casi abbiamo scelto la formula in guesthouse con la mezza pensione, rinunciando (volentieri) alla cucina internazionale e mangiando sempre creolo seychellese.
Per pranzo ci siamo arrangiati con panini in spiaggia, ristorantini, chioschetti.
A La Digue abbiamo girato in bicicletta, come tutti. Il noleggio di una bici costa sui 5 euro al giorno e si trovano facilmente anche i seggiolini per i bimbi. La Digue ci è piaciuta particolarmente proprio perché è piccola, sembra un grande paese, si riesce a vivere a contatto con la popolazione locale e poi le attrazioni sembrano concentrate, rispetto a Praslin: le più belle, in uno spazio ridotto.
A Praslin invece l’ideale è il noleggio di una macchinina (attenzione: guida a sinistra!) ma noi per abbattere i costi l’abbiamo fatto solo per due giorni, arrangiandoci poi con i bus (esperienza impressionante a causa dei dislivelli e dei tornanti al limite del capottamento!) o rilassandoci nella spiaggia di fronte alla nostra guesthouse.
Le spiagge sono tutte soggette a marea e, soprattutto quelle col reef, cambiano decisamente aspetto a seconda delle condizioni di questa: con la bassa marea possono assumere quasi un aspetto desolante, a causa dell’emersione dei coralli che – aihmè- sono tutti sbiancati. Però ai bambini è molto piaciuto esplorarle alla ricerca di granchi, stelle marine, paguri…
Tra le spiagge visitate, imperdibili, anche se necessitano di una scarpinata nella selva, Petite Anse e Anse Cocos, le nostre preferite in assoluto, ancora selvagge e primitive. Anse Lazio a Praslin è sicuramente affascinante e suggestiva, ma nell’andarci ci è un po’ presa l’inquietudine per lo squalo, che pochi mesi fa si è qui manifestato con due attacchi mortali. Tra le spiagge più tranquille e adatte ai bambini o ad una placida nuotata, Anse Severe e Anse Patates a La Digue, e Cote d’Or a Praslin.
Anse Source d’Argent a La Digue è sicuramente la più scenografica, infatti pare sia la spiaggia più fotografata al mondo. Purtroppo sembra anche essere la mecca delle gite organizzate, e nelle ore centrali di alcune giornate, viene letteralmente presa d’assalto da frotte di turisti che in genere approdano a La Digue solo per visitarla. In una di queste circostanze noi siamo scappati.
Si possono poi fare appassionanti gite in barca agli isolotti più piccoli: noi abbiamo solo fatto quella a Curieuse Island per vedere le tartarughe (ma anche i granchi!) giganti. Un grosso rammarico però è stato quello di non esseri organizzati per andare anche a Felicitè, dove pare che sia impagabile fare il bagno insieme alle tartarughe marine!
Nonostante le indubbie attrattive delle spiagge e naturali, in questo viaggio noi abbiamo sentito la mancanza di qualcosa, forse di atmosfera, di energia, sicuramente di calore umano. La popolazione per buona parte sembra molto fredda, quasi ostile, e non abbiamo capito se questo sia dovuto ad un loro normale atteggiamento, magari dovuto a certi aspetti un po’ crudi delle loro condizioni di vita, oppure se derivi dalla cattiva opinione che hanno dei turisti, forse perché abituati ad avere a che fare con vacanzieri abbienti che si aspettano soltanto di essere serviti e riveriti. In ogni caso quest’aspetto del luogo ci ha piuttosto deluso.
Heidi Nosiola
Per maggiori info visitate https://sites.google.com/site/diaridelwestfalia/home/seychelles-no-frills
grazie, ho messo il link anche sul mio blog
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